SISTEMA ABITARE : PARTE NEL PORDENONESE UNA TRA LE RETI PIU’ GRANDI IN ITALIA PER LA GESTIONE DEL SISTEMA DI ABITARE PER LE PERSONE CON DISABILITA’
Con oltre 20 case di vita indipendente e 38 persone con disabilità coinvolte, l’area del Pordenonese è a tutti gli effetti uno dei territori all’avanguardia a livello nazionale per quanto riguarda l’abitare in autonomia delle persone con disabilità. Un sistema abitativo alternativo a quello in comunità e strutture simili che ancora interessa la maggior parte delle persone. Da questa attenzione al futuro prende il via il nuovo “Sistema Abitare”, un vero e proprio sistema per la gestione dell’abitare in autonomia tra l’associazione Laluna impresa sociale e Fondazione Down Fvg che mette in rete risorse ed esperienze per costruire nuovi percorsi e mantenere nel tempo quelli già attivi.
SISTEMA ABITARE
Le novità di “Sistema Abitare” sono state presentate venerdì 12 maggio nel convegno “Ogni casa è una storia” organizzato a Pordenone nella sede di Confindustria Alto Adriatico da Asfo – Azienda Sanitaria Friuli Occidentale in collaborazione con Associazione Laluna impresa sociale di Casarsa della Delizia e Fondazione Down Friuli Venezia Giulia di Pordenone -; il convegno si colloca all’interno dell’omonimo progetto di AsFO sostenuto da Fondazione Friuli e Crèdit Agricole.
ERIKA BIASUTTI
“Alla luce della grande esperienza nel campo dell’abitare sociale fatta de Fondazione Down Fvg e Associazione Laluna impresa sociale – ha spiegato Erika Biasutti, referente di Sistema Abitare – che sono riconosciute come realtà capaci di dare soluzioni d’abitare alternative d’eccellenza anche dagli osservatori esterni, abbiamo voluto creare una sorta di patto di cooperazione e sinergia denominato Sistema abitare. Questo sistema si vuole proporre come un soggetto unico sul territorio con esperienza e struttura educativa e gestionale in grado di sostenere il mantenimento dei progetti in essere ma anche la costruzione di una rete di abitare inclusivo più ampia nel territorio che dia garanzia di continuità al lavoro fin qui svolto e che sia riferimento per le istituzioni per la nascita di nuove opportunità abitative alternative ad istituti, comunità o strutture simili, nell’area vasta Pordenonese. Il tutto con l’intento di trasformare la logica del bisogno e dell’assistenza in interventi mirati ad investire sulla prevenzione del bisogno, sull’opportunità e sulla qualità della vita delle persone con disabilità”.
CINZIA PAOLIN
A partire dai primi anni 2000, Fondazione Down Fvg e Associazione Laluna impresa sociale hanno avviato sperimentazioni di abitare alternative ai percorsi classici (ad esempio alle comunità alloggio) . “Questa esperienza – spiegano Cinzia Paolin di Fondazione Down Fvg – ci porta oggi a poter raccontare grazie anche al grande contributo di famiglie, azienda sanitaria e territorio i risultati che ci rendono un territorio con caratteristiche e un’offerta di abitare per le persone con disabilità innovativa e riconosciuta come d’eccellenza anche dagli osservatori esterni”.
A fine 2023, sul territorio del pordenonese infatti si potranno contare 20 case di vita indipendente oltre a tutti i percorsi di autonomia abitativa e non che concorrono al raggiungimento di questo obiettivo.
Per dare alcuni dati, sono 10 le persone che risiedono nelle case di propedeutica dell’abitare (4 in Casa al Sole a Pordenone, 2 in via Colombo a Sacile, 4 in Casa Facca a Fiume Veneto) e a fine 2023 saranno 38 gli abitanti delle 20 case di vita indipendente (8 a Pordenone, 5 a Sacile, 1 a Porcia, 6 a Casarsa della Delizia) per un totale di 48 persone con disabilità coinvolte. Si tratta di adulti in una fascia d’età che va dai 25 ai 60 anni, principalmente con disabilità intellettiva. Si tratta di persone impegnate al lavoro, con contratti di assunzione o in carico al Servizio di Integrazione Lavorativa e quindi inserite al lavoro attraverso gli strumenti di tirocinio, altre persone afferiscono alle Unità Educative Territoriali, dunque sono persone che stanno acquisendo autonomie e capacità lavorative, oppure necessitano di contesti maggiormente protetti per sperimentare le loro abilità, o infine, persone che hanno concluso il loro impegno lavorativo e ridotto la loro capacità di prestazione.
“Con Sistema Abitare – ha aggiunto Erika Biasutti – vogliamo percorrere insieme alle istituzioni questa strada di cambiamento che la Legge Regionale 16/2022 ci indica e preservare e valorizzare il lavoro fin qui svolto. Non solo, miriamo a mantenere e rafforzare la co-progettazione con AsFo, elemento imprescindibile per una visione allargata del sistema e per le competenze e l’esperienza che la stessa Azienda sanitaria ha maturato in questi anni favorendo lo sviluppo di questi percorsi di abitare alternativi e costruire una proficua e funzionale collaborazione con gli Ambiti che hanno l’importante e difficile compito di prendere in carico quest’area dell’abitare”.
PARTECIPANTI AL CONVEGNO
Al convegno hanno partecipato Giuseppe Tonutti direttore generale dell’Azienda sanitaria Friuli occidentale e Giuseppe Morandini presidente di Fondazione Friuli, Carlo Francescutti direttore socio-sanitario AsFo, Carlo Giacobini consulente Asfo, giornalista e divulgatore sociale, Ranieri Antonio Zuttion, direttore Sc Area Welfare Asugi, Rossella Di Marzo responsabile Servizio sociale dei Comuni – Ambito territoriale Noncello.