L’associazione Laluna Onlus ha partecipato al convegno “Pratiche e tesi attorno al valore sociale della disabilità”, organizzato il 19 e 20 ottobre scorsi all’Università Cattolica di Milano da Immaginabili Risorse, aggregazione di enti privati e pubblici attivi nel Nord Italia, impegnata nel creare una rete di lavoro a favore dell’inclusione sociale.
L’evento, giunto alla terza edizione, ha visto riunirsi docenti universitari, associazioni e realtà attive nel mondo del “terzo settore”, per fare il punto sulla visione attuale della disabilità, non solo fisica ma anche intellettiva, per capire quali siano gli strumenti più utili per dare dignità alla persona con disabilità e per sensibilizzare la società in modo che possa guardare oltre le differenze.
Gli operatori del settore hanno partecipato per ascoltare gli esperti, confrontarsi sui progetti già attivi, partecipare ai workshop tematici e alle sessione plenarie, con la presenza di pedagogisti, filosofi e sociologi. In totale sono state discusse 60 esperienze concrete, con la possibilità di partecipare a 6 tavole rotonde sulle sfide future, 6 laboratori metodologici, 6 workshop tematici e sono state esposte 8 relazioni scientifiche.
L’associazione Laluna Onlus ha partecipato all’evento, intervenendo attivamente nelle attività: il Coordinatore educativo Daniele Ferraresso ha moderato il workshop “Qualificare la formazione degli operatori”, e la direttrice Erika Biasutti è intervenuta sul tema delle “Persone riconosciute come tali”.
Momenti di confronto come questo sono fondamentali per fare rete, con un unico grande obiettivo: quello di scardinare i molti preconcetti che ancora purtroppo esistono soprattutto di fronte ad una disabilità intellettiva. Grazie al lavoro di psicologi, pedagogisti e di chi quotidianamente lavora a contatto con la disabilità, è possibile cambiare realmente questo approccio.
L’associazione sta già sperimentando da diversi anni innovativi percorsi di autonomia abitativa, grazie ad un “allenamento” alla vita autonoma che avviene prima in comunità, poi in appartamenti con la supervisione degli educatori, sfociando in alcuni casi nel traguardo di una quasi completa autonomia. Come nel caso di Cecilia e Matilde, che oggi vivono per conto loro, dividendosi tra il lavoro e gli hobby, e di Stefano, Gianni ed Helen, tre ragazzi che dopo il percorso di autonomia hanno scelto di essere coinquilini in una propria casa in affitto.
La stessa comunità “Cjasaluna” segue un approccio rivoluzionario, per diventare sempre di più una realtà mista, un luogo di aggregazione dove non esistono barriere e dove le differenze sono un valore. All’interno si stanno ampliando gli spazi, per ospitare incontri ed eventi aperti a tutti gli abitanti, ma anche attività di palestra e riabilitazione, un ambulatorio multidisciplinare, attività di pet therapy. A ultimazione dei lavori del progetto de “Lalunanuova 2.0” ci saranno anche un appartamento per famiglie, per vivere all’interno di un contesto di social housing, un appartamento per familiari anziani, e in futuro un bed & breakfast. All’esterno sono già attivi gli orti sociali e la gestione degli alberi da frutto: tutta l’area circostante diventerà un’attività agricola, con anche animali da cortile. L’obiettivo è quello di creare una Comunità alimentare che potrà essere gestita da un’Impresa Sociale.